Il paradosso tutto italiano che riguarda le regole del rifornimento del Metano è vicino ad un punto di svolta: l’introduzione della modalità Self-Service sembra essere dietro l’angolo.
Economico, ecologico e amato dagli Italiani. Il metano per autotrazione è in costante crescita nel Belpaese: l’Italia è leader mondiale per la diffusione e la tecnologia. Tuttavia dal punto di vista legislativo siamo fanalino di coda in Europa, soprattutto per quanto riguarda le regole sul rifornimento, dove ora la presenza dell’operatore è obbligatoria – vietando di fatto la vendita Self Service – contrariamente a gran parte del resto dell’Unione.
Finalmente però nelle ultime settimane qualcosa si sta muovendo, grazie al recepimento di una direttiva europea (la DAFI direttiva 2014/94/UE). Questa direttiva fornisce linee guida per la realizzazione delle infrastrutture per i combustibili alternativi e obbliga la revisione dell’attuale normativa per superare tutti gli ostacoli tecnici che, di fatto, impediscono finora la realizzazione di impianti Self Service in Italia.
Dopo quasi un anno di tavoli di lavoro con ministero degli interni, dei trasporti, vigili del fuoco ed associazioni, e stata elaborata ed approvata lo scorso 24 aprile 2018 la proposta di decreto in materia. Ora seguirà la procedura di informazione europea (la cui consultazione durerà tre mesi). Qualora l’iter giunga a termine con successo, gli impianti di rifornimento Metano Self Service potranno essere realtà anche in Italia.
Diversamente da quanto accade oggi, sarà possibile rifornirsi anche durante gli orari di chiusura del distributore, tramite self service.
RIFORNIMENTO SELF, NON PER TUTTI? – L’attuale normativa fa distinzione tra i cosiddetti “attacchi europa” (o ngv1) che sono posizionati all’esterno del veicolo e “attacchi italia” (quelli posizionati sotto cofano, per intenderci): questi ultimi non sono autorizzati ad effettuare rifornimenti in modalità self. Nel nuovo regolamento non si menziona tale precisazione; ne consegue che molto probabilmente questa distinzione verrà confermata. Di fatto, tale dubbio rimarrà finché non sarà possibile leggere il testo definitivo della norma.
PROCEDURA – La nuova procedura prevede una serie di specifici obblighi sia per il cliente che per il gestore dell’impianto. Tra questi, è previsto che il rifornimento avvenga a seguito di una formazione specifica che dovrà essere fornita con un tutorial in doppia lingua; non sarà richiesto l’utilizzo della tessera di abilitazione e del circuito di riconoscimento dedicato (oggi obbligatori), ma l’abilitazione sarà diretta a seguito del pagamento elettronico.
RESPONSABILITA’ – Chi eseguirà il rifornimento self-service diventerà il responsabile dell’intera procedura, sollevando il proprietario/gestore dell’impianto: l’automobilista dovrà presentare un’autocertificazione che attesti le competenze nella procedura.
NOVITA’ SULL’EROGATORE – Tra le altre novità previste sugli impianti troveremo l’introduzione di un pulsante di ritenuta e il riposizionamento di quello di avvio dell’erogazione.
Non ci resta che attendere ancora qualche mese per scoprire se tutte queste novità saranno confermate.